NUOVA VOLKSWAGEN T-ROC | Prova su strada

NUOVA VOLKSWAGEN T-ROC | Prova su strada

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La Volkswagen T-Roc si evolve, e non si tratta di un semplice restyling di metà carriera. Quella che abbiamo avuto modo di guidare è una vettura che punta a ridefinire il proprio posizionamento, alzando l’asticella sotto ogni punto di vista: dalle dimensioni alla tecnologia, passando per una rivoluzione meccanica che vede l’abbandono definitivo del gasolio. Abbiamo analizzato ogni dettaglio, dai bulloni alla logica di funzionamento dei nuovi sistemi ibridi, per capire se questa crescita giustifichi il prezzo.

Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla nuova generazione.

Dimensioni e design: quasi un segmento C

Il primo impatto con la nuova T-Roc conferma una sensazione di imponenza maggiore. I numeri parlano chiaro: la vettura è più lunga di 12 cm rispetto al modello precedente. Questo aumento la trasforma di fatto in un “piccolo segmento C”, allontanandola dal concetto di B-SUV compatto.

Anche il passo cresce di 4 cm, un incremento che si traduce direttamente in una migliore abitabilità interna, ma è il bagagliaio a beneficiare maggiormente delle nuove quote: 475 litri di capacità, ben 30 in più rispetto alla generazione passata.

Esteticamente, il design si affila e si allinea al nuovo family feeling di Wolfsburg, già visto sulla Tiguan. Spiccano i nuovi gruppi ottici uniti da una linea luminosa orizzontale continua (sia all’anteriore che al posteriore) e la firma ottica “coast to coast”. La versione R-Line della nostra prova sfoggia inoltre paraurti ridisegnati, molto ampi, che conferiscono una presenza su strada decisamente più massiccia.

Interni: qualità percepita e ritorno ai tasti fisici

Uno dei punti critici della prima generazione di T-Roc era l’abuso di plastiche rigide. Volkswagen sembra aver ascoltato le critiche: la qualità percepita è netta. I pannelli porta sono stati rivisti con materiali morbidi nella parte superiore e inserti in microfibra, anche se nelle zone meno visibili (come la parte bassa della portiera) rimane la plastica rigida. Curiosa e distintiva la nuova maniglia di apertura interna, con un design che ricorda un “cavatappi” o l’apertura di una lattina.

La plancia è dominata dalla tecnologia:

  • Infotainment MIB4: Schermo da 12,9 pollici di serie su tutte le versioni (in Italia non arriverà il taglio più piccolo), molto reattivo.
  • Digital Cockpit: Strumentazione digitale da 10,9 pollici.
  • Head-up Display: Proietta le informazioni di guida direttamente sul parabrezza.

Una nota di merito va al volante: Volkswagen ha fatto un passo indietro, reintroducendo i comandi fisici al posto di quelli a sfioramento, una scelta che migliora drasticamente l’ergonomia e la facilità d’uso. Anche il tunnel centrale è stato ridisegnato: grazie allo spostamento del selettore del cambio (ora al volante), si è liberato spazio per un rotore multifunzione, una doppia piastra di ricarica a induzione e prese USB-C.

Motori: solo benzina e ibrido, ecco la tecnica

La vera rivoluzione è sotto il cofano. La nuova T-Roc è la prima Volkswagen offerta esclusivamente con motorizzazioni ibride (Mild e Full) basate su propulsori benzina. Il diesel sparisce dal listino.

1.5 TSI Evo2 (Mild Hybrid 48V)

Il cuore della gamma è il 1.5 TSI Evo2, un 4 cilindri a ciclo Miller abbinato al cambio automatico DSG a 7 rapporti. Disponibile in due potenze (116 CV e 220 Nm oppure 150 CV e 250 Nm), vanta soluzioni ingegneristiche raffinate:

  • Turbo a geometria variabile: Una rarità sui motori benzina, indice di una progettazione avanzata.
  • Disattivazione dei cilindri: Spegne i due cilindri centrali a basso carico per ridurre i consumi.
  • Sistema 48V: Un motogeneratore collegato alla cinghia servizi fornisce 56 Nm di coppia extra e permette il “veleggiamento” a motore spento, rendendo l’elettrificazione tangibile e non solo un dato su carta.

2.0 eTSI e versione R

Per chi cerca la trazione integrale 4Motion, la scelta obbligata è il nuovo 2.0 eTSI da 204 CV. Anche questo motore è stato profondamente rivisto: la pressione di iniezione è salita da 350 a 500 bar, un valore altissimo volto a massimizzare l’efficienza per le normative Euro 7.

Al vertice della gamma si posiziona la T-Roc R da 333 CV, anch’essa dotata di modulo Mild Hybrid e del differenziale posteriore con Torque Splitter per una dinamica di guida più coinvolgente. Il Full Hybrid arriverà invece solo verso la fine del 2026.

Prova su strada e telaio: l’asso nella manica è il DCC Pro

La T-Roc nasce sulla piattaforma MQB Evo, che porta in dote un comparto sospensivo di alto livello: MacPherson all’anteriore e, aspetto cruciale per il segmento, Multilink al posteriore.

Durante il test, il motore 1.5 da 150 CV si è rivelato perfettamente a fuoco: spinge il giusto, è silenzioso e consuma poco (circa 6 litri/100 km). Lo sterzo è comunicativo e progressivo, confortevole in autostrada ma preciso quando si affrontano le curve.

Tuttavia, la vera “game changer” è la sospensione a controllo elettronico DCC Pro (opzionale). Questo sistema permette di regolare l’assetto su 15 livelli, spaziando da un comfort “cuscino” ideale per chi soffre di mal di schiena, a una rigidità quasi da go-kart. Questa tecnologia avvicina la dinamica della T-Roc a quella di vetture di categoria superiore, rendendola estremamente versatile.

ADAS di livello superiore

In autostrada, la suite di assistenti alla guida convince. Il sistema mantiene la corsia e la distanza, ma introduce anche il cambio di corsia automatico: basta azionare la freccia e l’auto esegue la manovra autonomamente (mantenendo le mani sul volante). Il sistema è operativo fino a 210 km/h, garantendo sicurezza anche sulle Autobahn tedesche.

Prezzi e conclusioni

La nuova Volkswagen T-Roc parte da circa 33.000 euro, mentre la versione da 150 CV oggetto della prova si attesta sui 36.000 euro.

È un prezzo giustificato? In gran parte sì. Sebbene si noti qualche economia nelle zone nascoste (guarnizioni porta non complete, lamiera a vista nel bagagliaio), la sostanza tecnica è indiscutibile. La piattaforma MQB Evo, il Multilink posteriore e la raffinatezza dei motori ibridi offrono un pacchetto difficile da trovare a queste cifre con tale livello di ingegnerizzazione.

In sintesi, la T-Roc è maturata: non è più solo un crossover alla moda, ma un’auto completa, spaziosa e tecnologicamente avanzata, capace di sostituire in tutto e per tutto una berlina di segmento C, a patto di rinunciare per sempre alla pistola del gasolio.

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