AUDI Q3 1.5 MILD BENZINA Test Drive PRO e CONTRO

AUDI Q3 1.5 MILD BENZINA Test Drive PRO e CONTRO

In questo articolo

Rinnovarsi senza stravolgersi è forse la sfida più complessa per un’auto che ha già conquistato una fetta importante di pubblico. La nuova Audi Q3 arriva con l’intento preciso di svecchiare un progetto solido, portando in dote un design più affilato e tanta tecnologia, ma conservando quella concretezza che ci si aspetta dai Quattro Anelli. Abbiamo provato la versione S Line con motorizzazione Mild Hybrid da 150 CV, un pacchetto che sulla carta potrebbe sembrare sottodimensionato per la mole dell’auto, ma che alla prova dei fatti rivela sorprese interessanti.

Ecco com’è andata la nostra prova su strada, analizzando design, interni, dinamica di guida e consumi.

Design ed esterni: una svecchiata necessaria

L’impatto visivo è immediato: la Q3 aveva bisogno di freschezza e l’ha ricevuta. Il design è curato nei minimi dettagli, con proporzioni che riescono a mascherare bene gli ingombri. Parliamo di una lunghezza di 4,53 metri, una misura che la rende gestibile in città ma sufficientemente imponente su strada.

Il frontale è dominato dai fari Full LED Matrix, che non solo garantiscono un’illuminazione eccellente, ma offrono luci diurne personalizzabili e un’integrazione perfetta dei sensori ADAS (radar e telecamere) nella calandra, senza rovinare l’estetica. La nostra versione S Line sfoggia cerchi da 19 pollici: una scelta che definiremmo l’equilibrio perfetto tra estetica e comfort, anche se a listino sono disponibili i 20 pollici.

Anche il posteriore è ben riuscito, con gruppi ottici LED (disponibili anche OLED come optional) e il logo dei quattro anelli retroilluminato, un tocco di classe che si fa notare.

Interni e qualità: minimalismo e qualche ombra

Salendo a bordo, la sensazione è quella di un ambiente moderno e pulito. L’accesso è Keyless (c’è anche la possibilità di usare la Digital Key su smartphone) e i materiali, nel complesso, appagano la vista e il tatto. Spicca l’uso dell’Alcantara e di plastiche opache sulla parte alta della plancia, che evitano fastidiosi riflessi.

Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica. Ci sono due critiche principali da muovere all’abitacolo:

  1. Il “Nero Lucido” (Piano Black): Ancora troppo presente su tunnel centrale e comandi. È una finitura che si graffia solo a guardarla, attira la polvere e trattiene le impronte. Una scelta discutibile su un’auto di questo livello.
  2. Tasche portiere: Manca il rivestimento fonoassorbente all’interno, un dettaglio che su un marchio premium ci si aspetta di trovare.

La rivoluzione ergonomica

La plancia ha perso la classica leva del cambio, sostituita da una barra selettrice al volante. Una soluzione che richiede un minimo di assuefazione (i primi minuti si rischia di azionare i tergicristalli cercando la marcia), ma che dopo poco si rivela comoda e pulisce visivamente il tunnel centrale.

Il volante ospita pulsanti touch: offrono un feedback aptico (vibrano alla pressione), ma le classiche rotelline fisiche restano insuperabili per precisione e praticità.

Infotainment e tecnologia

Il comparto digitale è diviso in due schermi. Il Virtual Cockpit è personalizzabile e ricco di informazioni, mentre il display centrale gestisce un nuovo sistema di infotainment. L’interfaccia è veloce, fluida e basata su scorciatoie e swipe, molto simile all’uso di uno smartphone. Interessante, anche se controversa, la predisposizione per le “Functions on Demand”: l’hardware è presente, ma alcune funzioni possono essere acquistate e sbloccate via software anche anni dopo l’acquisto.

Abitabilità e bagagliaio

Chi siede davanti viaggia da re, con sedili (nella nostra versione a regolazione manuale) solidi, tipicamente tedeschi, che sostengono bene senza affaticare. Dietro, la situazione cambia in base alla statura. Il sedile posteriore è impostato per ospitare comodamente persone di statura media; tuttavia, un passeggero alto 1,90 metri troverà lo spazio per le ginocchia e la testa appena sufficiente, complice anche il meccanismo del tetto apribile che ruba qualche centimetro in altezza. Sono presenti però bocchette del clima (tri-zona), prese USB-C e un bracciolo centrale.

Il bagagliaio è uno dei punti di forza:

  • 488 litri di capacità in configurazione standard.
  • Oltre 1300 litri abbattendo gli schienali (frazionabili 40/20/40).
  • Ampio doppio fondo (grazie alla batteria mild hybrid molto compatta) dove alloggia anche il subwoofer.

Prova su strada: come va il 1.5 Mild Hybrid

Eravamo partiti con aspettative basse: 150 CV e 250 Nm di coppia su un SUV di questa stazza sembravano pochi. Invece, il powertrain si è rivelato “a fuoco”.

Motore e prestazioni

Non è un fulmine di guerra, sia chiaro. Se cercate lo scatto bruciante, dovete guardare al 2.0 TSI o al Plug-in da 272 CV. Questo 1.5 Mild Hybrid, però, lavora in perfetta simbiosi con il cambio S-tronic a 7 rapporti. In città e nell’uso quotidiano l’auto si muove con disinvoltura, grazie all’aiuto elettrico che riempie i vuoti di coppia e rende le ripartenze (Start & Stop) quasi impercettibili. In autostrada, a 130 km/h, il motore gira sornione, anche se in piena accelerazione il rumore “milleriano” (un po’ strozzato) penetra nell’abitacolo.

Assetto e comfort: la vera sorpresa

La vera rivelazione è l’assetto passivo standard. Pur senza le sospensioni a controllo elettronico (DCC), la Q3 assorbe le asperità, le rotaie del tram e le buche in modo magistrale. È un’auto comoda, ma non “dondolona”: il rollio è contenuto e la stabilità, anche nei cambi di direzione repentini, è granitica. L’anteriore è preciso e il posteriore segue fedelmente la traiettoria.

Il feedback del freno

L’unica nota stonata nella dinamica di guida è il pedale del freno. La sensazione è spugnosa e manca una linearità diretta tra la pressione esercitata e la decelerazione effettiva, un difetto comune a molte auto elettrificate che devono gestire la frenata rigenerativa. Ci si fa l’abitudine, ma serve un piede più deciso del solito.

Consumi reali

Qui la Q3 Mild Hybrid segna un punto a suo favore. Nonostante la stazza e l’assenza di una parte elettrica preponderante (come nelle Full Hybrid), i consumi ci hanno stupito:

  • Media generale: tra i 13 e i 14 km/litro.
  • Autostrada (130 km/h): circa 15 km/litro.
  • Città: variabile tra gli 11 e i 15 km/litro a seconda del traffico.

Merito anche della tecnologia Cylinder on Demand, che disattiva due dei quattro cilindri quando il carico motore è basso, riducendo la richiesta di carburante senza che il guidatore se ne accorga.

Prezzi e conclusioni

La nuova Audi Q3 parte da un listino di circa 42.500 euro per la versione Business, ma sale rapidamente. La versione S Line parte da quasi 48.000 euro e l’esemplare in prova, ricco di optional, tocca i 61.150 euro.

Il paradosso degli optional

È difficile accettare che su una vettura da oltre 60.000 euro alcune dotazioni di sicurezza, come il Lane Centering(mantenimento attivo al centro della corsia), siano a pagamento. L’hardware c’è, è tutto predisposto, ma va sbloccato mettendo mano al portafogli. Una politica commerciale che fa discutere, soprattutto considerando che molte concorrenti generaliste offrono questi ADAS di serie.

Verdetto finale

La nuova Audi Q3 è un’auto matura. Non è sportiva, ma è estremamente equilibrata. È l’auto giusta per la famiglia che cerca comfort, status e tecnologia senza dover gestire la ricarica alla spina di una Plug-in.

In definitiva, se cercate un SUV premium che mantenga un alto valore residuo nel tempo (spesso con rate leasing competitive rispetto a marchi generalisti come VW o Skoda) e che offra un’esperienza di guida rilassante e solida, la Q3 rimane un punto di riferimento nel segmento.

In questo articolo

Altri Tech Drive