Ford dice addio alla Focus: un’icona va in pensione dopo 27 anni e ora si guarda al futuro

Ford dice addio alla Focus: un’icona va in pensione dopo 27 anni e ora si guarda al futuro

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Si chiude un capitolo storico per Ford in Europa. Con la produzione della Focus terminata, lo stabilimento tedesco di Saarlouis si ferma, mentre il marchio accelera sulla strategia elettrica e studia già le prossime mosse per colmare il vuoto lasciato.

È la fine ufficiale di un’era per milioni di automobilisti europei. Dopo 27 anni di onorata carriera e aver raggiunto la straordinaria cifra di 12 milioni di unità vendute, la Ford Focus è uscita definitivamente dalle linee di produzione. La notizia, circolata tra i dipendenti sui social media e confermata dall’emittente tedesca Saarländischer Rundfunk, segna un punto di svolta epocale per il costruttore americano nel Vecchio Continente.

L’ultima berlina compatta ha lasciato lo stabilimento, chiudendo un ciclo iniziato nel 1998 e che ha visto la Focus diventare un pilastro del mercato.

Il destino incerto di Saarlouis

La decisione di terminare la produzione della Focus, annunciata da Ford già nel 2022, ha una conseguenza industriale immediata e pesante. Lo storico stabilimento di Saarlouis, in Germania, che per decenni è stato la casa della Focus, cessa la produzione di automobili.

Ford aveva precedentemente confermato di non avere piani per allocare un nuovo modello in quel sito. Ad oggi, non è stato ancora annunciato un acquirente per l’impianto, lasciando il futuro della fabbrica e della sua forza lavoro in un limbo di profonda incertezza.

Perché la Focus scompare? La svolta elettrica

La scelta di sacrificare un nome così popolare e di successo non è casuale, ma è il perno della strategia di Ford per il mercato europeo. L’azienda sta accelerando in modo deciso la sua transizione verso una gamma completamente elettrica.

La Focus, di fatto, non avrà un’erede diretta che ne porti il nome. Il suo posto in gamma è stato preso, in termini di posizionamento e dimensioni (sebbene con una filosofia da crossover), da due nuovi modelli a zero emissioni: la Ford Explorer e la recente Ford Capri. È interessante notare come entrambi questi nuovi veicoli siano basati sull’architettura MEB del Gruppo Volkswagen, frutto di una partnership strategica tra i due colossi.

Un vuoto che pesa sul mercato

L’addio alla Focus, che segue di poco quello di un’altra leggenda come la Fiesta, sta avendo un impatto drastico sulla posizione di Ford in Europa.

La rinuncia ai due modelli che per anni hanno generato i maggiori volumi di vendita ha avuto un costo altissimo. Secondo i dati forniti dall’ACEA, l’associazione europea dei costruttori, Ford è scivolata vertiginosamente nelle classifiche di vendita: dal secondo posto tra i marchi più venduti in Europa nel 2015 è precipitata alla dodicesima posizione registrata lo scorso anno. In questo periodo, il marchio ha perso quasi la metà della sua quota di mercato continentale.

La strategia di rilancio e il “buco” da riempire

Ford è consapevole della sfida e sta definendo un piano per riconquistare le posizioni perse. Un segnale forte è stata la nomina di Jim Baumbick (un manager con un passato proprio nelle linee di prodotto Focus e Kuga) come primo capo dedicato specificamente all’Europa negli ultimi tre anni. La sua missione è chiara: “sviluppare prodotti rilevanti per i clienti europei”.

Sebbene la Focus sia stata sacrificata sull’altare dell’elettrificazione, il segmento delle auto di medie dimensioni non può essere ignorato. Secondo quanto riportato dalla testata britannica Autocar, Ford starebbe già lavorando per colmare il vuoto lasciato dalla sua compatta. L’obiettivo sarebbe lanciare un nuovo crossover di medie dimensioni entro il 2027.

Questo futuro modello non andrà a sostituire la Kuga (nata nel 2008, di fatto, come variante crossover della Focus), ma le si affiancherà in gamma. La vera novità è che questa futura vettura sarà offerta sia con motorizzazioni ibride a benzinasia in versione puramente elettrica, cercando di intercettare una clientela più ampia e di ricostruire la presenza del marchio nel cuore del mercato.

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