TOYOTA non ci sta, le auto dureranno di più: modelli rinnovati ogni 9 anni grazie agli aggiornamenti software

TOYOTA non ci sta, le auto dureranno di più: modelli rinnovati ogni 9 anni grazie agli aggiornamenti software

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Dimenticate i vecchi ritmi dell’industria automobilistica, scanditi da restyling puntuali ogni quattro o cinque anni. Toyota sta per riscrivere le regole del gioco, estendendo drasticamente la vita operativa dei suoi veicoli. L’obiettivo è ambizioso quanto pragmatico: passare a un ciclo di vita di nove anni per i suoi modelli principali.

Questa mossa segna un cambiamento epocale rispetto alla strategia degli anni 2000, quando il ciclo medio era di circa sette anni, e si allontana ancora di più dai ritmi frenetici del passato. La nuova direzione del colosso giapponese non riguarda solo la longevità, ma sposta il baricentro dell’innovazione dall’hardware al software.

Più aggiornamenti digitali, meno modifiche alla carrozzeria

Secondo quanto riportato dal quotidiano finanziario Nikkei, la nuova filosofia di Toyota prevede di ridurre al minimo i cambiamenti strutturali a telaio e lamierati. Al posto di costosi redesign estetici, l’azienda intende mantenere le auto fresche e competitive attraverso massicci aggiornamenti software.

Abbiamo già avuto un assaggio di questo approccio con l’ultima Toyota Camry: più che una nuova generazione vera e propria, si è trattato di un profondo aggiornamento del modello esistente. Il futuro immaginato da Toyota prevede veicoli che si evolvono nel tempo grazie a:

  • Miglioramenti delle prestazioni via software.
  • Nuove funzionalità per gli aiuti alla guida (ADAS).
  • Introduzione di funzioni basate su abbonamento.

Questa strategia offre a Toyota la flessibilità necessaria per concentrare le proprie risorse ingegneristiche sulla sfida più grande: l’elettrificazione. Risparmiare sullo sviluppo di nuovi telai termici significa, infatti, poter investire di più sulle tecnologie EV.

Stabilizzare la fornitura e combattere il deprezzamento

L’allungamento del ciclo vitale risponde anche a una necessità logistica impellente. Attualmente, Toyota fatica a soddisfare la domanda globale per alcuni dei suoi veicoli più iconici. Modelli come il Land Cruiser hanno liste d’attesa lunghissime; in questo contesto, ridisegnare un’auto che i clienti stanno già facendo la fila per comprare sarebbe controproducente.

Mantenere in produzione lo stesso modello per nove anni permetterebbe di stabilizzare la catena di approvvigionamento, offrendo ai consumatori maggiori opportunità di acquistare le versioni desiderate. Inoltre, c’è un vantaggio economico diretto per il cliente: cicli di vita più lunghi tendono a rallentare l’obsolescenza percepita, mantenendo alto il valore residuo dell’usato.

Il nodo dei prezzi e le tensioni con i concessionari

L’aspetto più controverso di questa strategia riguarda la gestione dei prezzi all’ingrosso. Storicamente, il costo di un modello tende a scendere man mano che il veicolo invecchia. Toyota, tuttavia, vuole rivedere questo paradigma, applicando prezzi dinamici basati sulle condizioni di mercato piuttosto che sull’anzianità del progetto.

La casa madre sostiene che i prezzi all’ingrosso rimarranno stabili durante l’arco dei nove anni, ma non tutti sono d’accordo. Secondo il report di Nikkei, parte dei circa 230 concessionari indipendenti giapponesi ha espresso forte preoccupazione. Il timore dei rivenditori è che una politica di prezzi flessibile, unita a modelli meno recenti, possa erodere i loro margini di guadagno.

Un trend condiviso: da Tesla a Stellantis

Se a prima vista un ciclo di nove anni può sembrare un’eternità nel mondo moderno, analizzando il mercato si scopre che Toyota non è sola. Tesla, ad esempio, non ha mai effettuato un vero cambio di piattaforma per le sue Model S e Model X dal momento del lancio, affidandosi quasi esclusivamente agli aggiornamenti over-the-air per mantenerle attuali.

Anche gruppi tradizionali come Stellantis hanno adottato strategie simili per vetture come la Dodge Charger o la Chrysler Pacifica, mantenute in vita ben oltre i cicli canonici. La stessa Toyota ha dimostrato con il 4Runner che un progetto valido non ha bisogno di essere stravolto: nonostante l’età, il fuoristrada non ha mai smesso di vendere bene.

La scommessa di Toyota è chiara: se la base meccanica è solida, il software sarà l’elisir di lunga vita per le auto del prossimo decennio.

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