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Addio a Giorgio Armani: dalle passerelle alle quattro ruote, la sua eredità nel mondo auto

Addio a Giorgio Armani: dalle passerelle alle quattro ruote, la sua eredità nel mondo auto

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La scomparsa di Giorgio Armani lascia un vuoto immenso non soltanto nel mondo della moda, ma anche in tutti quegli ambiti in cui lo stilista milanese è riuscito a portare la sua visione di eleganza senza tempo. Tra questi c’è anche l’automobile: un terreno che Armani ha saputo interpretare con la stessa sensibilità estetica che lo ha reso celebre sulle passerelle. Dalle collaborazioni ufficiali con Mercedes e Fiat fino alle sue vetture personali, l’eredità automobilistica del “Maestro” è il racconto di un’estetica raffinata capace di travalicare i confini della moda.

La Mercedes-Benz CLK Giorgio Armani Design Car (2003)

Il primo grande incontro tra Armani e l’automobile avviene nel 2003, in occasione della Settimana della Moda di Milano. Sul palcoscenico non sfila un abito, ma una decappottabile: la Mercedes-Benz CLK Giorgio Armani Design Car, frutto di una collaborazione con il centro stile della Casa di Stoccarda.

Il progetto, sviluppato insieme a Verena C. Kloos di DaimlerChrysler Advanced Design Italia, puntava a tradurre l’universo estetico dello stilista in un linguaggio automobilistico. Ne risultò una vettura sofisticata, lontana da ogni ostentazione. La verniciatura opaca satinata color sabbia, tipica della palette Armani, trasmetteva morbidezza e fluidità, mentre l’abitacolo abbandonava le cromature e le tradizionali radiche per abbracciare materiali in cuoio e tessuti tecnici derivati dallo sportswear.

Il contrasto tra superfici lucide e opache, la scelta di metalli con effetto invecchiato e la cura maniacale dei dettagli – fino alle fasce protettive laterali ridisegnate con un tocco discreto ma esclusivo – rendevano questa CLK un pezzo unico. Non un semplice esercizio di stile, ma la dimostrazione di come la moda e l’automobile potessero dialogare in modo naturale.

La Bentley Turbo R di Giorgio Armani

Oltre alle collaborazioni ufficiali, Armani ha coltivato anche un gusto personale per le auto di carattere. Una delle più celebri della sua collezione è stata la Bentley Turbo R, autentico simbolo di lusso britannico anni Ottanta e Novanta.

Spinta da un poderoso V8 da 6,75 litri e 333 cavalli, la Turbo R era capace di scattare da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi e toccare i 238 km/h, prestazioni notevoli per una limousine di quel periodo. Internamente, dominavano pelle pregiata e inserti in legno, con quell’eleganza senza tempo che probabilmente trovava immediata sintonia con l’estetica sobria e raffinata di Armani.

La curiosità è che proprio l’esemplare appartenuto allo stilista è stato venduto anni dopo sul mercato tedesco per poco meno di 50.000 euro, una cifra sorprendentemente contenuta rispetto al valore simbolico che una vettura con simile provenienza poteva avere.

La Fiat 500e Giorgio Armani Collector’s Edition (2024)

L’ultimo grande capitolo del legame tra Armani e il mondo delle auto arriva in tempi recentissimi. Nel 2024, in occasione dei 125 anni di FIAT e del 90º compleanno dello stilista, nasce la Fiat 500e Giorgio Armani Collector’s Edition.

Questa edizione speciale rappresenta la perfetta sintesi tra la tradizione del design italiano e il futuro della mobilità sostenibile. Realizzata nello stabilimento di Mirafiori, la citycar elettrica diventa un manifesto di stile: carrozzeria monocromatica con tinte esclusive (il verde scuro micalizzato e il “Greige” inventato da Armani), cerchi personalizzati con il logo GA e superfici raffinate studiate per coniugare eleganza e aerodinamica.

Gli interni, curati come un atelier, combinano cuciture a chevron, inserti in legno tagliato al laser e motivi tridimensionali che richiamano le tecniche sartoriali. La firma di Armani compare su soglie, finestrini e plancia, trasformando la vettura in un vero oggetto da collezione.

Ma non si tratta solo di estetica: sotto il cofano pulsa un motore elettrico da 118 CV con 320 km di autonomia WLTP, mentre a bordo non mancano i più avanzati sistemi di assistenza alla guida e una dotazione tecnologica completa, dal display touch da 10,25” al sistema audio JBL.

La campagna di lancio “Ovation” ha enfatizzato il carattere scenografico del modello, trasformando Via Montenapoleone in una passerella a cielo aperto e suggellando l’incontro tra moda e automobile con il claim: “Don’t drive it, wear it”.

L’eredità di uno stile trasversale

La Mercedes CLK del 2003, la Bentley personale e la 500e Collector’s Edition raccontano tre fasi diverse ma complementari del rapporto di Armani con l’automobile. Dall’esperimento di design di vent’anni fa, passando per il piacere personale della guida di lusso, fino all’impegno per un futuro sostenibile, emerge un filo conduttore: la convinzione che l’eleganza non sia un dettaglio accessorio, ma parte integrante del modo in cui viviamo gli oggetti.

Se la moda è stata il regno assoluto di Giorgio Armani, l’automobile è stato uno dei suoi palcoscenici più inaspettati. E oggi, guardando queste tre icone, è chiaro come il suo contributo abbia lasciato un segno anche su quattro ruote.

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