Parlare di Mazda MX-5 significa parlare di un’auto che è ormai diventata un’icona, un’istituzione più che un semplice modello. Da oltre trent’anni rappresenta la quintessenza del piacere di guida: compatta, leggera, essenziale e con una filosofia che mette il conducente al centro dell’esperienza. In questa prova approfondiamo la versione ND restyling con il motore 1.5 da 130 CV e nell’allestimento speciale Kazari, una declinazione che porta con sé dettagli estetici e interni esclusivi, senza snaturare l’anima della roadster.
Motore e filosofia: perché il 1.5 ha senso
Sotto il cofano troviamo il quattro cilindri 1.5 aspirato da 130 CV e 152 Nm di coppia. A qualcuno può sembrare un “polmoncino”, soprattutto considerando che la sorella maggiore con il 2.0 da 184 CV (attualmente tolta dal listino probabilmente per questioni di emissioni) offriva ben altre prestazioni, oltre al differenziale autobloccante. Eppure, il piccolo 1.5 rappresenta meglio di tutti la filosofia MX-5: leggerezza, equilibrio e piacere di guida. Non a caso, chi ideò la MX-5 ha sempre guidato la versione con motore più piccolo.
Il propulsore sale fino a 7.600 giri/minuto, con un allungo lineare e un suono reso ancora più coinvolgente dall’Intake Sound Enhancer, un condotto che porta parte del rumore d’aspirazione direttamente nell’abitacolo. È un motore che non stupisce per numeri assoluti, ma che regala emozioni sincere. Il cambio manuale a sei rapporti è un piccolo capolavoro: innesti cortissimi e precisi, quasi “telepatici”, con la leva posizionata a meno di una spanna dal volante.
Esterni e dettagli esclusivi
La Kazari Edition si riconosce subito. Spiccano gli interni in pelle Nappa beige, dal gusto retrò, e la capote in tessuto, la soluzione più leggera e fedele allo spirito originario della MX-5. La vettura pesa appena 1.090 kg a vuoto, una piuma se rapportata alle auto di oggi.
Un altro dettaglio interessante riguarda i cerchi: da 16 pollici, più piccoli rispetto a quelli di altre versioni, ma fondamentali per contenere le masse non sospese e restituire una guida ancora più comunicativa.
Restyling: cosa cambia
Le novità del restyling si concentrano soprattutto nell’abitacolo.
- Il sistema infotainment è ora dotato di schermo widescreen, più largo e più basso, con logiche di funzionamento aggiornate. Tuttavia, ha perso il trattamento antiriflesso opaco: esteticamente brillante, ma più sensibile ai riflessi.
- Debutta un nuovo tasto per il controllo di trazione: oltre alla possibilità di disattivare il DSC, è disponibile la modalità Track, che mantiene attivi i controlli ma lascia maggiore libertà al pilota.
Per il resto, la disposizione interna rimane fedele al classico minimalismo Mazda: tutto è dove deve essere, compresa la leva del freno a mano, elemento che invita anche a un utilizzo più “ludico”.
Abitabilità e comfort
Qui emergono i principali limiti strutturali del progetto. La MX-5 è una spider compatta e sotto i 4 metri di lunghezza, e questo significa spazio ridotto a bordo.
- I guidatori molto alti, intorno a 1,90 m, faticano a trovare una posizione comoda. Il sedile non è regolabile in altezza e la testa sfiora la linea aerodinamica, con l’aria che arriva diretta in testa anche a tetto chiuso.
- Il passeggero soffre ulteriormente per la presenza di un rigonfiamento sul lato destro della plancia, dovuto a componenti di omologazione come il filtro antiparticolato.
In sostanza, è un’auto più adatta a corporature contenute, come se fosse davvero “cucita” su misura per il pilota giapponese medio.
Il bagagliaio offre 130 litri di capacità, sufficienti per un borsone e poco più. La capote non sottrae spazio una volta ripiegata.
Su strada: piacere allo stato puro
È al volante che la MX-5 rivela tutto il suo carattere. Il telaio con motore longitudinale e trazione posteriore offre un bilanciamento quasi perfetto, mentre il peso ridotto la rende agile e sincera nei movimenti.
Il 1.5, se sfruttato in alto, regala un’esperienza coinvolgente. Non ha la cattiveria del 2.0, ma la sua progressione lineare e la leggerezza complessiva rendono la guida pura e appagante. Il cerchio da 16 con spalla più alta aggiunge comunicatività: l’auto si muove, avvisa, trasmette tutto al pilota. È questa la magia MX-5: imparare a “sentire” la macchina, a gestire i trasferimenti di carico, a godersi ogni curva.
Molti la definiscono una scuola di guida, e non a caso viene usata spesso anche per drifting e corsi di pilotaggio. È un’auto che non spaventa, ma che insegna cosa significa davvero guidare.
Prezzi e costi di gestione
La Mazda MX-5 Kazari parte da 36.150 euro, poco sotto la top di gamma Homura, che sfiora i 40.000 euro e aggiunge freni Brembo, cerchi forgiati e sedili in Alcantara. Prezzi non bassi per una spider così compatta, ma in linea con un mercato in cui anche le vetture generaliste hanno visto crescere molto i listini.
I costi di gestione restano contenuti:
- A 110 km/h consuma circa 4,8 l/100 km.
- A 130 km/h si attesta sui 5,8 l/100 km.
- In città varia tra 6 e 8,5 l/100 km, per una media di circa 7 l/100 km.
Un consumo decisamente ridotto per un’auto che invita comunque a sfruttare il motore.
Conclusioni
La Mazda MX-5 rimane una delle poche vetture capaci di trasmettere il senso più autentico della guida. È una macchina che non ha rivali dirette: o si sceglie lei, o non si trova nulla di paragonabile. Non è perfetta, anzi: lo spazio è sacrificato, mancano alcuni dettagli tecnici e il prezzo non è leggero. Eppure, chi la guida capisce subito perché è diventata una leggenda.
Ogni appassionato dovrebbe possederne una almeno una volta nella vita. Non solo per divertirsi, ma per ricordarsi che cosa significhi davvero guidare.
- PRO
- Semplicemente unica
- Consumi e costi di gestione bassi
- Dinamica di guida
- CONTRO
- Abitabilità ridotta, soprattutto per chi è alto
- Prezzo che sfiora i 40.000 euro
- Niente autobloccante