BYD Elettrica da 507 KM a.. 18900€? Chiarezza sulla Dolphin Surf


Quando si legge “500 km di autonomia” accanto a un prezzo di partenza inferiore ai 20.000 euro, è normale che scatti l'attenzione. Ma la realtà, come spesso accade nel mondo dell’auto, è più articolata. La BYD Dolphin Surf, citycar elettrica compatta di origine cinese, si presenta con numeri interessanti e una proposta commerciale aggressiva, ma solo analizzandola a fondo è possibile capire dove stia davvero il valore di questo modello.
Prezzo e versioni: occhio ai dettagli
Non lo facciamo di solito ma in questo caso iniziamo proprio da versioni e prezzi. Dolphin Surf viene proposta in tre allestimenti principali:
- Active: la versione base, con batteria da 30 kWh, autonomia dichiarata di 220 km WLTP e prezzo di listino di 18.990 euro. La ricarica in corrente continua (DC) arriva a 65 kW e consente di passare dal 10 all’80% in 30 minuti. È la variante più accessibile anche tramite leasing o finanziamento, con offerte che portano il costo reale vicino ai 17.000 euro e rate mensili a partire da 99 euro.
- Boost: versione intermedia, con batteria da 43 kWh, autonomia di 322 km e potenza invariata rispetto alla base (65 kW). Il prezzo sale a 22.490 euro, con ricarica DC a 85 kW.
- Comfort: top di gamma, con la stessa batteria da 43 kWh della Boost, ma potenza maggiorata a 115 kW. L’autonomia scende leggermente a 310 km per via della maggiore spinta, e il prezzo arriva a 25.490 euro. È la versione provata nel nostro test.
A farla breve quindi la citata autonomia di “oltre 500 km” si ottiene solo in ambito urbano e con la batteria da 43 kWh, sfruttando al massimo il recupero dell’energia in frenata. Nel ciclo combinato WLTP, i 500 km si riducono sensibilmente.
Dimensioni e abitabilità: sotto i 4 metri, ma tanto spazio
La Dolphin Surf misura 3,99 metri in lunghezza con un passo di 2,50 m, rientrando nella nicchia delle compatte elettriche pensate per la città. Nonostante le dimensioni contenute, l’abitabilità è sorprendente: è omologata per quattro posti, scelta che si rivela azzeccata per garantire comodità a bordo. Il quinto posto avrebbe solo ridotto lo spazio disponibile senza reali vantaggi.
Il vano bagagli offre 309 litri in configurazione standard, espandibili a 1.000 litri abbattendo gli schienali posteriori. L’unica nota: il frazionamento non è 60/40, ma simmetrico 50/50 (del resto ha senso essendo un'auto a 4 posti).
Lo spazio interno è sfruttato bene grazie al pianale piatto e alla posizione arretrata delle ruote, con tanto comfort anche per chi siede dietro. Ottima anche la luminosità dell’abitacolo, che accentua la sensazione di ampiezza.
A bordo, la qualità percepita sorprende positivamente: plastica rigida nella parte alta, ma rivestimenti morbidi nella zona centrale e nei punti di contatto. I sedili della versione Comfort sono sportivi e regolabili elettricamente, mentre sulle versioni inferiori sono manuali e con design più semplice.
Il sistema infotainment con schermo da 10 pollici è di serie su tutte le versioni e supporta Android Auto e Apple CarPlay. È presente anche una piastra di ricarica wireless per smartphone.
Climatizzazione particolare: priva di manopole fisiche, è gestita interamente dallo schermo e con una logica più simile a un sistema manuale digitale. Non intuitiva, e soprattutto non ci sono i gradi della temperatura.
Alla guida: silenziosa, fluida, ma non perfetta
La Dolphin Surf si comporta molto bene in città. È silenziosa, confortevole e fluida nella marcia. Il merito va anche al suo powertrain “8 in 1”, che integra inverter, motore, trasmissione e altri componenti in un unico modulo compatto. Questo design aumenta l’efficienza e migliora l’isolamento acustico.
La versione da 115 kW testata offre prestazioni brillanti per il segmento, con uno 0-100 km/h in circa 9 secondi, mentre la base da 65 kW si accontenta di tempi prossimi ai 12 secondi.
Va detto però che la taratura dell’acceleratore lascia a desiderare: l’auto tende a rispondere in modo troppo diretto, senza una zona “neutra”, rendendo la guida meno rilassata nei tratti cittadini.
Lo sterzo è leggero e la struttura meccanica semplice (McPherson davanti, ponte torcente dietro), ma comunque stabile e prevedibile. Solo sulle buche secche si percepisce qualche rigidità di troppo.
Consumi reali e ricarica: promossa
Durante il test, il consumo medio è stato di 13,5 kWh/100 km, un valore competitivo per una vettura di questo segmento e i tempi di ricarica sono buoni:
- In corrente continua (DC) entrambe le batterie ricaricano dal 10 all’80% in 30 minuti.
- In corrente alternata (AC) fino a 11 kW, con ricarica completa in circa 3 ore per la 30 kWh e 5 ore per la 43 kWh.
Sicurezza e ADAS: tutto di serie
La Dolphin Surf è equipaggiata di serie con: Cruise control adattivo, mantenimento attivo della corsia, frenata automatica d’emergenza e monitoraggio del conducente.
Quest’ultimo, però, è causa di qualche fastidio. La telecamera montata sul montante che vigila sullo sguardo del conducente risulta invadente, sia per estetica sia per l’intervento vocale: basta distogliere leggermente lo sguardo e l’auto “rimprovera” con messaggi audio insistenti. Per il resto, la dotazione è completa, con sei airbag di serie e una scocca costruita con oltre il 60% di acciai altoresistenziali.
Considerazioni finali: quale scegliere?
Il vero punto forte della BYD Dolphin Surf è la versione base. Con un prezzo d’attacco molto competitivo, rate mensili contenute e buone dotazioni, può diventare una scelta razionale per chi cerca una seconda auto cittadina elettrica, semplice e accessibile.
La top di gamma è indubbiamente più completa, ma a quasi 26.000 euro inizia a sovrapporsi a concorrenti più evolute o spaziose. La via di mezzo può avere senso per chi desidera una buona autonomia senza spendere troppo.
La sfida è tutta da giocare, anche perché sul mercato si affacciano concorrenti dirette come la Dacia Spring (che inizia a evolversi) e modelli emergenti da brand europei e asiatici. BYD ha dimostrato con questa Dolphin Surf di saper costruire un’auto concreta e intelligente, ma per vincere in Europa dovrà ancora limare qualche dettaglio.