Pronti ad un contenuto diverso dal solito? Questa volta non si tratta di una prova come le altre, ma di qualcosa di molto diverso: una vera e propria eco challenge con la Cupra Tavascan. Siamo qui per partecipare a una competizione ufficiale – sì, una gara vera – ispirata ai criteri dell’efficienza, con tanto di roadbook, cronometristi e tabella di marcia. Una sfida che va ben oltre il classico test drive, e che ci ha messo alla prova su più fronti, sia come passeggero che come guidatore. Spoiler: è stato più difficile del previsto.
Si parte: niente infotainment, niente aria condizionata
Il protagonista della giornata è il Cupra Tavascan in versione a singolo motore, sempre con batteria da 77 kWh, pensato per offrire la massima efficienza possibile, si parla di circa 570 km di autonomia WLTP. Una premessa importante, perché l’obiettivo della gara non è solo arrivare a destinazione, ma farlo consumando meno energia possibile. A parità di consumo, vince chi impiega meno tempo.
Al volante per la prima parte c’è Matteo Valenza, che di efficienza se ne intende parecchio. Pietro invece a fare da navigatore, con roadbook alla mano e navigatore dell’auto rigorosamente spento per non consumare inutilmente. Anzi, abbiamo spento anche l’infotainment e il climatizzatore: l’1% di consumo in più non ce lo possiamo permettere. Le regole sono ferree: stessi cerchi per tutti, stesse gomme, stessa pressione. Nessuno può barare. Persino i telefoni sono off limits durante la guida. Ah, e ci monitorano col GPS da rally. È tutto ufficiale. Ed è tutto molto serio.
Cronometro, tabella di marcia e ansia a mille
La partenza è scaglionata ogni due minuti. Abbiamo una tabella di marcia da rispettare e checkpoint da timbrare. Il primo tratto scorre bene, Matteo guida in modo super efficiente, anche troppo, tant’è che arriviamo con un minuto di ritardo. Ma l’obiettivo è chiaro: risparmiare energia prima di tutto.
Al cambio guida, alle 13:13, siamo addirittura in anticipo di 6 minuti. Pietro però non era assolutamente pronto, si pensava fosse una pausa tecnica, invece tocca guidare subito. Si riparte con una media di 17,8 kWh/100 km, e si fa il possibile per mantenerla, o migliorarla. Il problema? Lo stile di guida di Pietro non è da guida parsimoniosa. Ma si deve adeguare, perché guidare efficientemente richiede calma, visione anticipata e zero isterismi da acceleratore.
Guida predittiva, battaglie di scia e lotta contro me stesso
Nel secondo tratto entriamo nel vivo della sfida. Matteo consiglia uno stile di guida “da pista”, frenare prima, far appoggiare il muso, poi accelerare quando si raddrizzano le ruote. Il punto è chiaro: serve fluidità. E i risultati iniziano ad arrivare: da 17,8 scendiamo a 17,1, poi 14,9, fino a un sorprendente 13,3 kWh/100 km. E’ già un successo.
Scatta il confronto. Claudio ci impiega meno tempo e consuma anche meno: 12,5 kWh/100 km. Chapeau. Ha guidato meglio di noi, punto. Però, hey, non siamo arrivati ultimi, e per essere la prima volta in una gara del genere, va più che bene.
Considerazioni finali: una sfida estrema, ma utile
Non sappiamo bene cosa sia arrivato da questa esperienza, sicuramente un po’ di goliardia, un bel po’ di ansia e tanta voglia di fare meglio la prossima volta. Però, al di là del gioco, è stata una prova che ha fatto riflettere. Questa sfida, estremizzata, insegna davvero qualcosa su come gestire un’auto elettrica nel quotidiano: spegnere ciò che non serve, guidare prevedendo il traffico, ottimizzare ogni frenata. Non è sempre applicabile nella vita reale, ma la filosofia di fondo resta valida.
Cupra Tavascan: considerazioni sulla configurazione
E parlando della protagonista della giornata: Tavascan nella versione a motore singolo sembra una scelta molto sensata. È equilibrata, efficiente e, da quanto ci hanno detto, arriverà sul mercato con prezzi piuttosto interessanti e scontistiche importanti. Questo le dà un senso più concreto, soprattutto per chi cerca un’elettrica con una buona autonomia ma senza la necessità delle prestazioni estreme della versione dual motor.
La proveremo ancora, con più calma, magari proprio in questa configurazione. Intanto, fatemi sapere nei commenti che ne pensate di queste sfide un po’ fuori dagli schemi. Possono insegnarci qualcosa? Possono cambiare il nostro modo di guidare ogni giorno?