Un cambio di rotta improvviso e decisamente brusco scuote i vertici del lusso automobilistico britannico. Sembra essersi conclusa l’era di Gerry McGovern alla guida dello stile di JLR (l’entità che raggruppa Jaguar, Range Rover, Defender e Discovery). Secondo le ultime indiscrezioni trapelate online, il Chief Creative Officer sarebbe stato licenziato con effetto immediato.
La decisione segna un punto di rottura netto con la recente, e discussa, strategia di rebranding del marchio, che guardavano è stata ufficialmente lanciata esattamente un anno fa il 3 dicembre 2024, suggerendo che la nuova dirigenza sia pronta a ridisegnare completamente il futuro del gruppo.

Il nuovo corso di P.B. Balaji
A premere il grilletto su questa decisione drastica sarebbe stato P.B. Balaji, il nuovo CEO di JLR. Figura di spicco proveniente direttamente dalla capogruppo Tata Motors, dove ricopriva il ruolo di direttore finanziario (CFO), Balaji ha assunto il comando solo il mese scorso. Ha preso il posto di Adrian Mardell, ritiratosi dopo una carriera trentennale e tre anni al timone come amministratore delegato.
L’arrivo di Balaji sembrava dover garantire continuità finanziaria, ma questa mossa dimostra una volontà di intervento radicale sulla gestione del prodotto e dell’immagine. Il gruppo, infatti, non sta vivendo un momento semplice: la nuova leadership si trova a dover gestire le conseguenze di un massiccio attacco informatico che ha paralizzato la produzione, oltre ai ritardi accumulati sul lancio della tanto attesa Grand Tourer elettrica di Jaguar da 130.000 dollari.
La controversia del rebranding “Copy Nothing”
Sebbene non ci siano conferme ufficiali sulle motivazioni, è impossibile non collegare l’uscita di scena di McGovern alle recenti polemiche legate al rilancio di Jaguar. McGovern è stato il volto e la mente dietro la trasformazione radicale del brand, spingendo per un posizionamento ultra-lusso mirato a competere con giganti come Bentley, abbandonando i volumi per l’esclusività.
Il culmine di questa strategia è stato la presentazione della Jaguar Type 00, una concept car che ha diviso nettamente critica e pubblico.
- La visione: Una gamma completamente elettrica e un design che rompeva con ogni legame storico.
- La reazione: Il rebranding è stato definito “polarizzante”, attirando critiche feroci per l’abbandono dei canoni stilistici classici del marchio in favore di un modernismo spinto che molti hanno faticato a comprendere.
È molto probabile che la nuova dirigenza abbia valutato negativamente l’impatto mediatico e commerciale di questa direzione, optando per un cambio di guardia prima che la transizione diventi irreversibile.
Luci e ombre di un’era stilistica
Nonostante l’uscita turbolenta, il portafoglio di Gerry McGovern, 69 anni, rimane uno dei più influenti nel design automobilistico moderno. Prima di inciampare nella controversa rivoluzione elettrica di Jaguar, McGovern ha firmato alcuni dei successi commerciali più clamorosi del gruppo.
Sotto la sua matita sono nati modelli che hanno ridefinito i SUV di lusso:
- La rinascita del Land Rover Defender, capace di modernizzare un’icona intoccabile.
- La Range Rover Evoque, che ha letteralmente creato un nuovo segmento di mercato.
- La Range Rover Velar, lodata universalmente per la pulizia delle linee.
Al momento della stesura di questo articolo, i portavoce di JLR non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in risposta alle richieste di conferma, ma la notizia del licenziamento segna inequivocabilmente la fine di un capitolo e l’inizio di una fase di incertezza strategica per il costruttore inglese.

