Bugatti non è un costruttore come gli altri. Nel momento in cui molti marchi cercano di aumentare le vendite attraverso nuovi modelli o campagne marketing aggressive, l’azienda francese si trova nella posizione opposta: la domanda supera ampiamente l’offerta e la produzione è già interamente prenotata per anni.

L’hypercar da 1.800 cavalli
Al centro di questo successo c’è la nuova Bugatti Tourbillon, un’auto che spinge i limiti della meccanica e dell’elettrificazione. Il cuore del progetto è un V16 aspirato, affiancato da tre motori elettrici, per una potenza complessiva di 1.800 cavalli. Le prestazioni parlano chiaro: accelerazione da 0 a 60 mph in appena due secondi e velocità massima di 276 mph (oltre 444 km/h), raggiungibile solo con la speciale “speed key”. Numeri che si accompagnano a un costo di produzione che supera i 4 milioni di dollari per esemplare.
Ma nemmeno avere la cifra pronta sul tavolo basta: chiunque desideri una Tourbillon dovrà mettersi in lista d’attesa, perché la produzione è interamente assegnata per i prossimi anni.
L’intervista a CarBuzz
Durante la Monterey Car Week 2025, CarBuzz ha parlato con Frank Heyl, direttore del design Bugatti. Nell’intervista, Heyl ha confermato la solidità del marchio: “Con 250 Tourbillon da costruire, le ultime fasi di sviluppo della Bolide e gli altri progetti già programmati, la nostra capacità produttiva resterà occupata fino al 2029. E siamo già sold out fino a quella data. Questa stabilità ci permette di pianificare il futuro con grande tranquillità”.
Un’affermazione che sottolinea come Bugatti non abbia alcuna pressione a inseguire nuove iniziative commerciali per generare liquidità: i conti sono in ordine e la programmazione industriale è già tracciata.
Un atelier su misura
A Molsheim, in Francia, è in costruzione un nuovo stabilimento destinato a supportare questa fase. Viene definito “atelier” e non avrà dimensioni paragonabili a quelle dei grandi impianti automobilistici: occuperà circa un acro di superficie, un’inezia rispetto ai 400 acri del sito Volkswagen di Wolfsburg. Una scelta che conferma la filosofia Bugatti, orientata a produzioni limitate e di altissimo livello artigianale, piuttosto che a volumi di massa.
Attendere fa parte del gioco
Con le linee già prenotate per i prossimi quattro anni e una domanda che resta altissima, Bugatti dimostra ancora una volta di giocare in una categoria tutta sua. Per i pochi fortunati che riusciranno ad avere una Tourbillon, l’attesa sarà lunga, ma è proprio questa esclusività a renderla ancora più desiderabile.

