L’adozione di veicoli elettrici sta trasformando la mobilità urbana e non solo, ma porta con sé una sfida cruciale per molti utenti: la ricarica domestica. Sebbene ricaricare nel proprio garage sia la soluzione più comoda ed economica rispetto alle colonnine pubbliche, spesso ci si scontra con i limiti del contatore domestico standard da 3 kW.
Caricare un’auto elettrica, specialmente di notte, può assorbire gran parte della potenza disponibile, rendendo difficile l’uso simultaneo di altri elettrodomestici. La soluzione logica sembrerebbe l’aumento della potenza contrattuale a 6 kW, ma questo comporta un incremento significativo dei costi fissi in bolletta.
E se esistesse un modo per ottenere quella potenza extra solo quando serve, senza aggravi di costo? Grazie a una specifica sperimentazione gestita dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), questa possibilità è reale, gratuita e recentemente prorogata.
Il dilemma del contatore: 3 kW lenti, 6 kW costosi
Chi possiede un’auto elettrica sa che una ricarica notturna, anche a bassa potenza (come 1,5 kW o 2 kW), è spesso sufficiente per ripristinare l’autonomia usata quotidianamente. Tuttavia, in situazioni di emergenza o quando si necessita di una ricarica più rapida, avere a disposizione 3 kW o 4 kW solo per l’auto fa la differenza.
Il problema è che un contratto standard da 3 kW (con tolleranza fino a 3,3 kW) non permette di caricare velocemente l’auto mentre la casa è “viva” (lavatrice, forno, condizionatore). L’upgrade a 6 kW risolve il problema della potenza, ma ne crea uno economico: i costi fissi per la potenza impegnata aumentano considerevolmente, indipendentemente dal consumo effettivo.
La soluzione: la sperimentazione ARERA per la ricarica “intelligente”
Qui entra in gioco la delibera ARERA 541/2020/R/EEL, che ha dato vita a una sperimentazione nazionale. Lo scopo è semplice: permettere ai possessori di veicoli elettrici di sfruttare una potenza di picco fino a circa 6 kW per la ricarica, ma solo in orari specifici, senza dover modificare il proprio contratto di fornitura.
Il vantaggio è evidente: si ottiene la velocità di una linea potenziata senza pagarne i costi fissi aggiuntivi.
Come funziona l’aumento gratuito?
La sperimentazione consente, ai soli clienti ammessi, di prelevare una potenza maggiore (fino a 6 kW) esclusivamente nelle fasce orarie notturne e festive. Nello specifico, l’aumento di potenza è disponibile:
- Tutte le notti, dalla mezzanotte alle 7:00 del mattino.
- Tutto il giorno la domenica e negli altri giorni festivi.
In questi periodi, il contatore viene “sbloccato” per consentire un prelievo superiore alla potenza contrattuale (ad esempio, i 3 kW o 4,5 kW) senza che scatti il limitatore.
Chi può accedere alla sperimentazione?
Non tutti possono beneficiare di questa opportunità. Il GSE ha fissato requisiti precisi per l’ammissione, volti a garantire la compatibilità tecnica con la rete e i dispositivi.
Possono fare richiesta:
- Tipologia di utenza: Sia Clienti Domestici sia utenze “Non domestici (Altri usi)”.
- Potenza contrattuale: Il contratto di fornitura deve avere una potenza impegnata non inferiore a 2 kW e non superiore a 4,5 kW. Chi ha già 6 kW o più, o meno di 2 kW, è escluso.
- Connessione: La fornitura deve essere in Bassa Tensione (BT), ovvero sotto i 1.000 V (la quasi totalità delle utenze domestiche).
- Contatore: È indispensabile possedere un contatore elettronico telegestito (di prima o seconda generazione), ovvero i moderni “smart meter” che permettono la gestione da remoto.
Lo scopo ultimo dell’iniziativa è promuovere la “ricarica intelligente”, ovvero l’uso di dispositivi avanzati che possano dialogare con la rete e ottimizzare i carichi, sfruttando le ore di minor richiesta energetica.
La sicurezza prima di tutto: l’adeguamento dell’impianto domestico
Ottenere l’approvazione dal GSE è solo il primo passo. Attenzione: prelevare 6 kW non è uno scherzo per un impianto domestico standard.
Prima di poter sfruttare la potenza maggiorata in sicurezza, è obbligatorio far verificare il proprio impianto elettrico da un tecnico qualificato. L’impianto, in particolare la linea dedicata alla ricarica (wallbox o presa industriale), deve essere dimensionato per reggere tale carico.
Il tecnico dovrà assicurarsi che:
- L’interruttore differenziale (il cosiddetto “salvavita”) monofase a monte dell’impianto sia adeguato (almeno 32 A).
- L’interruttore magnetotermico che protegge la linea di ricarica da cortocircuiti o sovraccarichi sia anch’esso da 32 A.
- La sezione dei conduttori (i cavi elettrici) che alimentano la presa o la wallbox sia sufficientemente grande da non surriscaldarsi.
- L’infrastruttura di ricarica (la wallbox) sia configurata correttamente per gestire la nuova potenza.
Senza queste verifiche e adeguamenti, il rischio di surriscaldamento o incendio è concreto.
Dispositivi compatibili: GDC e non GDC
Non tutte le wallbox sono uguali. Il GSE mantiene sul proprio sito un elenco aggiornato dei dispositivi idonei alla sperimentazione. Questi si dividono in due categorie principali:
- Dispositivi con GDC (Gestione Dinamica del Carico): Sono i più “intelligenti”. Questi dispositivi misurano in tempo reale il consumo del resto della casa e adattano la potenza di ricarica dell’auto. Se si accende il forno, la wallbox riduce la potenza all’auto per evitare scatti. Sono la soluzione migliore per ottimizzare i carichi.
- Dispositivi NO GDC (Senza Gestione Dinamica): Caricano alla massima potenza impostata, senza “ascoltare” il resto della casa.
L’elenco viene aggiornato periodicamente ed è fondamentale consultarlo prima di un eventuale acquisto o per verificare la compatibilità del proprio dispositivo.
Come e quando presentare la domanda
La sperimentazione è stata un successo ed è stata prorogata fino al 30 giugno 2027.
Cosa significa questo per gli utenti?
- Per chi è già stato approvato: Se la tua richiesta è già attiva e approvata, non devi fare assolutamente nulla. Il beneficio continua automaticamente fino alla nuova scadenza.
- Per i nuovi richiedenti: È stata definita una nuova finestra temporale per presentare la domanda di ammissione. Sarà possibile inviare la richiesta telematica al GSE a partire dal 12 febbraio 2025 e fino al 30 giugno 2026.
La richiesta si presenta online, attraverso il portale “Area Clienti” del GSE. È possibile accedere comodamente anche tramite la propria identità digitale SPID. La procedura guidata supporta l’utente nella compilazione e nell’invio della documentazione.