La corsa per il prestigioso titolo di Car of the Year (Auto dell’anno) 2026 è entrata nella sua fase più calda. Una giuria composta da 59 giornalisti specializzati, provenienti da 23 paesi diversi, ha completato la prima difficile selezione. Partendo da una nutrita “long list” di 35 modelli candidati, i giurati hanno espresso le loro preferenze, definendo la rosa delle sette vetture che si contenderanno la vittoria finale.
Il verdetto definitivo sarà annunciato il prossimo 9 gennaio, in occasione dell’apertura del Salone dell’auto di Bruxelles. Prima di quella data, le auto finaliste saranno sottoposte a un’ulteriore e approfondita sessione di test e a un ultimo turno di votazione da parte della giuria.

Le sette contendenti al titolo
La short list di quest’anno riflette le attuali tendenze del mercato, con una forte predominanza di modelli elettrici e un interessante mix di ritorni storici e nuovi protagonisti. Sei delle sette finaliste sono disponibili in versione completamente elettrica.
Ecco le sette auto che hanno ottenuto il maggior numero di voti:
- Citroën C5 Aircross
- Dacia Bigster (l’unica del gruppo disponibile con motorizzazioni ibride e a benzina)
- Fiat Grande Panda
- Kia EV4
- Mercedes-Benz CLA
- Renault 4
- Škoda Elroq
Le grandi escluse dalla finale
Il passaggio dalla lista iniziale di 35 modelli a una finale di sole sette auto ha inevitabilmente portato a esclusioni eccellenti. Diversi modelli che hanno suscitato grande interesse sul mercato non sono riusciti a raccogliere i voti necessari per entrare nella short list.
Tra le assenze più rumorose troviamo la Nissan Leaf, la Toyota C-HR+, l’attesa Hyundai Ioniq 9, la Jeep Compass e la BYD Dolphin Surf. La loro esclusione testimonia l’altissimo livello di competizione di quest’anno.
Storie di ritorni, conferme e possibili prime volte
L’analisi dei brand finalisti offre spunti interessanti, tra chi cerca una conferma e chi sogna la prima vittoria in assoluto.
Renault gioca da protagonista: detentrice del titolo attuale (vinto nel 2025 con la Renault 5 e la gemella Alpine A290), punta a una storica tripletta. Dopo aver vinto anche l’edizione 2024 con la Renault Scenic, il marchio francese schiera quest’anno la Renault 4, un altro grande ritorno.
Per Dacia e Skoda, invece, si tratta della caccia alla prima vittoria. Entrambi i marchi non hanno mai conquistato il gradino più alto del podio. La Dacia si era già distinta lo scorso anno con il Duster, classificatosi quarto. Skoda, quest’anno in lizza con la Elroq, era apparsa l’ultima volta in finale nel 2022 con la Enyaq iV.
Discorso opposto per Fiat, un vero “serial winner” del premio. Il marchio torinese ha una bacheca ricchissima, con nove titoli conquistati: dalla 124 (1967) alla 128 (1970), la 127 (1972), la Uno (1984), la Tipo (1989), la Punto (1995), la Bravo/Brava (1996), la Panda (2004) e, più recentemente, la 500 nel 2008. Quest’anno, tutte le speranze italiane sono riposte nella Grande Panda.
Anche Mercedes-Benz cerca un ritorno in grande stile. Con la nuova CLA, il marchio tedesco torna in finale per la prima volta dal 2019 (quando partecipò con la Classe A). L’ultima vittoria di Mercedes risale addirittura al 1974, con la 450SE.
Kia, al contrario, è una presenza ormai consolidata. Dopo la vittoria nel 2022 con la EV6, il brand coreano è riuscito a piazzare in finale anche la EV9 e la EV3 negli anni successivi, e ora ci riprova con la EV4.
Infine, Citroën, che gareggia con la C5 Aircross. Il marchio francese, pur essendo stato spesso finalista, ha vinto il titolo assoluto solo in tre occasioni: con la GS (1971), la CX (1975) e la XM (1990).
Il percorso verso il verdetto di Bruxelles
Il processo di selezione è rigoroso. I 59 giurati hanno scelto le loro sette auto preferite dalla “long list” iniziale di 35 veicoli. Ora, le vetture finaliste affronteranno l’ultimo round di valutazioni su strada e un’ulteriore votazione per determinare la classifica finale. L’appuntamento è fissato per il 9 gennaio a Bruxelles, quando sapremo chi erediterà il titolo dalla Renault 5.





