L’Arizona come la Germania: proposta per abolire i limiti di velocità in autostrada

L’Arizona come la Germania: proposta per abolire i limiti di velocità in autostrada

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Una proposta di legge punta a trasformare le tratte rurali in zone a scorrimento libero durante il giorno, sfidando le convenzioni sulla sicurezza stradale e puntando sulla “psicologia del guidatore”.

L’immagine delle grandi interstate americane potrebbe presto cambiare radicalmente, avvicinandosi al modello delle Autobahn tedesche. L’Arizona si trova infatti al centro di un dibattito legislativo che potrebbe renderlo l’unico stato della nazione a non imporre un limite di velocità massimo su specifici segmenti autostradali.

Il promotore di questa iniziativa è il rappresentante repubblicano Nick Kupper, autore della proposta di legge HB 2059. L’obiettivo non è semplicemente alzare l’asticella, ma conferire al Dipartimento dei Trasporti statale (ADOT) il potere di deregolamentare completamente la velocità per il traffico non commerciale nelle aree rurali, ma solo durante le ore diurne.

Un progetto pilota nel deserto: la Interstate 8

Per passare dalla teoria alla pratica e dimostrare che l’assenza di limiti non equivale al caos, la legislazione prevede un esperimento sul campo molto preciso. Come riportato dall’Arizona Capitol Times, il piano istituirebbe una “zona a velocità derestricted” (senza restrizioni) lungo l’intera tratta della Interstate 8 che collega Casa Grande a Yuma.

Questo segmento di asfalto, caratterizzato da lunghi rettilinei e poche uscite, diventerebbe un laboratorio a cielo aperto per almeno un anno. Le regole del test sono stringenti:

  • Solo di giorno: La libertà di accelerare varrebbe esclusivamente dall’alba al tramonto.
  • Solo auto private: Veicoli commerciali, camion, rimorchi e autobus rimarrebbero vincolati a un tetto massimo di 80 miglia orarie (circa 128 km/h).
  • Limiti notturni: Di notte, il limite tornerebbe a 80 mph per tutti i veicoli.

Kupper sostiene che questo tratto sia ideale perché, secondo i dati attuali, è già l’interstatale più sicura dell’Arizona in rapporto alle miglia percorse, nonostante molti automobilisti viaggino già oggi tra le 85 e le 90 miglia orarie (135-145 km/h).

La psicologia dietro la velocità: il paradosso della sicurezza

La tesi centrale di Kupper è controintuitiva: rimuovere i limiti potrebbe ridurre gli incidenti. Il legislatore cita ricerche condotte in Montana e fenomeni psicologici osservati alla guida. Quando non esiste un numero imposto dai cartelli, gli automobilisti tendono a “coalescere” attorno a una velocità naturale che sentono sicura.

Sebbene la velocità media possa aumentare di circa 5 miglia orarie, ciò che conta è la varianza. Kupper spiega che con limiti fissi si crea un divario pericoloso tra chi rispetta rigidamente la legge e chi corre. Senza limiti, la differenza di velocità tra il veicolo più lento e quello più veloce si riduce. Meno varianza significa flussi di traffico più omogenei e, teoricamente, meno collisioni.

A supporto di questa visione c’è anche un precedente locale. Nel 2023, l’ADOT ha innalzato il limite sulla Interstate 17da 55 a 65 mph, dichiarando che ciò avrebbe favorito una velocità di scorrimento più uniforme, migliorando la sicurezza. Una logica simile è stata applicata la scorsa settimana sulla State Route 24. Inoltre, secondo Kupper, liberare la polizia dal dover sanzionare chi corre permetterebbe agli agenti di concentrarsi su comportamenti ben più letali, come l’uso dello smartphone alla guida o il mancato uso delle cinture di sicurezza.

Le critiche: i dati sulla mortalità

Non tutti condividono l’ottimismo del legislatore. L’opposizione più strutturata arriva dall’Insurance Institute of Highway Safety (IIHS). Joseph Young, direttore delle relazioni con i media dell’istituto, contesta apertamente la teoria di Kupper, affermando che esistono dati solidi che provano il contrario.

Secondo l’IIHS, l’aumento dei limiti di velocità è direttamente associato a un incremento delle vittime. Uno studio ventennale ha rilevato che per ogni aumento di 5 miglia orarie nel limite massimo, si registra un aumento dell’8% nel tasso di mortalità sulle autostrade interstatali. Young sottolinea inoltre il rischio di un “effetto a cascata”: abituarsi a correre in autostrada potrebbe portare i guidatori a mantenere velocità eccessive anche sulle strade secondarie con limiti più bassi.

Cosa significa guidare in modo “ragionevole e prudente”

La proposta di legge non darebbe comunque carta bianca per guidare in modo spericolato. Il testo mantiene l’obbligo di mantenere una velocità “ragionevole e prudente”.

Questo concetto giuridico verrebbe definito in base a vari fattori:

  • Condizioni meteorologiche e visibilità.
  • Volume di traffico.
  • Condizioni meccaniche del veicolo.
  • Tempi di reazione del guidatore.

Kupper chiarisce che la polizia non sottoporrà gli automobilisti a test dei riflessi sul ciglio della strada. L’infrazione scatterebbe in situazioni oggettive, come il mancato rispetto della distanza di sicurezza. Viaggiare a 130 km/h stando a pochi metri dall’auto che precede, ad esempio, non garantirebbe il tempo di reazione necessario per frenare e verrebbe sanzionato, indipendentemente dall’assenza di un limite numerico.

Il futuro della viabilità in Arizona

Se il progetto pilota sulla I-8 dovesse produrre dati positivi, il piano prevede un’espansione graduale. L’ADOT potrebbe decidere di deregolamentare altre tratte autostradali in aree non urbanizzate (definite come zone con meno di 50.000 residenti). Questo potrebbe coinvolgere segmenti massicci delle interstatali 10, 17, 19, 40 e persino il tratto della I-15 nel nord-ovest dello stato.

L’impatto sui tempi di percorrenza sarebbe tangibile. Un viaggio da Casa Grande a Yuma, che oggi richiede circa due ore e venti minuti a 75 mph, potrebbe ridursi di oltre mezz’ora viaggiando a 95 mph. Tuttavia, il futuro della proposta resta vincolato ai risultati: “Se i dati diranno che è più pericoloso, smetteremo e sarà finita lì”, ha concluso Kupper, lasciando l’ultima parola ai numeri e alla strada.

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