C’è un silenzio particolare che scende su una fabbrica automobilistica quando una linea di produzione si ferma per l’ultima volta. Non è una pausa tecnica, né un cambio turno. È la fine di un capitolo. Questo è accaduto il 19 dicembre 2025 nello stabilimento di Solihull, una data che rimarrà impressa nei libri di storia dell’automotive britannico. Dalla linea di montaggio è uscita l’ultima Jaguar F-PACE, portando con sé non solo la conclusione di un modello di enorme successo, ma il termine definitivo dell’era a combustione interna per il marchio del Giaguaro.

Quella prodotta venerdì scorso è stata l’ultima Jaguar a benzina mai costruita. Un punto fermo, storico e solenne, su quasi un secolo di pistoni e cilindri.

Un omaggio nero al passato

L’auto che ha avuto l’onore di chiudere i battenti dell’era termica non è stata assemblata a caso. Si tratta di una F-PACE SVR, la versione più potente e sportiva, verniciata in un nero profondo e simbolico. La scelta cromatica non è stata accidentale: è un richiamo deliberato all’ultima E-Type prodotta decenni fa, anch’essa nera, creando un ponte visivo tra la fine di due epoche gloriose del marchio.

A differenza delle migliaia di sorelle che l’hanno preceduta, quest’ultima vettura non finirà nel garage di un facoltoso collezionista privato. Come riportato nel resoconto dettagliato fornito dal Jaguar Enthusiasts Club, i cui rappresentanti Peter Leake e Wayne Scott hanno presenziato alla cerimonia, la vettura è stata consegnata direttamente nelle mani di Matthew Davis, direttore del Jaguar Daimler Heritage Trust.

L’auto è stata immediatamente trasferita nella collezione nazionale di Gaydon, dove riposerà accanto ad altre pietre miliari, come l’ultima XE prodotta e la primissima berlina SS Jaguar da 2,5 litri. Un cerchio che si chiude perfettamente dopo 90 anni di evoluzione ingegneristica.

La scommessa vinta del primo SUV

Guardando indietro, sembra impossibile pensare che solo dieci anni fa il lancio della F-PACE rappresentasse un vero e proprio salto nel buio. Jaguar non aveva mai costruito un SUV prima di allora e lo scetticismo tra i puristi era palpabile. Eppure, quel rischio calcolato si è trasformato nel più grande successo commerciale della storia del brand.

In un decennio, la F-PACE non si è limitata a vendere bene; ha ridefinito il profilo del cliente Jaguar, attirando un pubblico nuovo senza tradire lo spirito sportivo che gli appassionati venerano. È stata la vettura che ha traghettato l’azienda attraverso un periodo di profondi cambiamenti, dimostrando che l’evoluzione è possibile senza perdere la propria identità.

L’orgoglio di Solihull oltre la tristezza

Tuttavia, il 19 dicembre non è stato un giorno dedicato ai grafici di vendita o alle quote di mercato. È stato un giorno dedicato alle persone. La forza lavoro di Solihull si è riunita attorno all’ultimo esemplare: ingegneri, operai della catena di montaggio e manager, molti dei quali hanno lavorato al progetto F-PACE fin dai primi schizzi su carta.

Trevor Leeks, Operations Manager dello stabilimento, ha tenuto un discorso che ha catturato perfettamente lo spirito del momento. Più che sulla macchina in sé, le sue parole si sono concentrate sulla maestria e sulla dedizione umana. Un’auto complessa come la F-PACE, composta da decine di migliaia di componenti, non nasce per caso; è il frutto di precisione, lavoro di squadra ed esperienza accumulata giorno dopo giorno.

C’era tristezza nell’aria? Naturalmente. Dire addio al motore termico significa salutare la tecnologia che ha definito Jaguar per generazioni. Ma, secondo i presenti, l’atmosfera non era di lutto, bensì di orgogliosa consapevolezza. C’era la fierezza di aver costruito il modello più venduto di sempre e la prontezza per affrontare ciò che verrà dopo.

Mentre Jaguar si appresta a voltare pagina verso un futuro esclusivamente elettrico, la linea di Solihull si è fermata, ma l’eredità di ciò che è stato costruito lì — e delle persone che lo hanno reso possibile — rimane intatta.