LUI L’HA COMPRATA e CI DICE PRO E CONTRO. Leapmotor T03 Test Drive

LUI L’HA COMPRATA e CI DICE PRO E CONTRO. Leapmotor T03 Test Drive

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Si fa un gran parlare della Leapmotor T03, una city car elettrica che, con la spinta dei nuovi incentivi statali, può arrivare a costare la cifra quasi irreale di 4.900 euro. Un prezzo che fa gola, capace di far sembrare obsoleta qualsiasi auto usata. Ma al di là delle agevolazioni, anche il suo prezzo di listino, spesso scontato a circa 15.900 euro, la posiziona in modo estremamente aggressivo.

Ma di cosa stiamo parlando? Di un brand, Leapmotor, ancora poco conosciuto in Europa (sebbene ora nell’orbita di Stellantis) e di una vettura che promette di essere la perfetta erede delle vecchie Panda, Punto e Clio che hanno motorizzato l’Italia per decenni.

Per capire se è tutto fumo o se c’è sostanza, abbiamo fatto qualcosa di diverso. Invece del solito test drive, abbiamo contattato un vero possessore, Marco, scovato su un frequentatissimo gruppo Facebook di proprietari di T03. Lui la guida da gennaio 2025 e ha già percorso quasi 10.000 km. L’abbiamo messo alla prova in una giornata “perfettamente negativa”: pioggia e freddo. Il test ideale per un’elettrica.

Design e Dimensioni: l’apparenza inganna (in meglio)

A prima vista, la Leapmotor T03 è una classica segmento A. È lunga solo 3,62 metri, ma grazie a un passo di 2,40 metri (con le ruote poste agli estremi), promette un’abitabilità interna sorprendente.

  • Frontale: Il design è “simpatico”, forse non farà girare la testa, ma è funzionale. Troviamo subito una nota positiva e una negativa: i fari hanno una bella luce diurna a LED, ma anabbaglianti e abbaglianti sono inspiegabilmente alogeni. Un piccolo scivolone.
  • Ricarica: Lo sportellino di ricarica è frontale e offre la doppia soluzione: AC fino a 6.6 kW (ottimo per casa) e DC fino a 48 kW per la ricarica rapida. Unica pecca segnalata dal proprietario: lo sportello non si blocca con la chiusura centralizzata.
  • Posteriore: Il taglio posteriore è forse più riuscito e gradevole. È presente la retrocamera, essenziale in città.
  • Bagagliaio: Qui il primo vero compromesso. Parliamo di 210 litri, sufficienti per la spesa ma non per una vacanza. Abbattendo il divano posteriore (non sdoppiato) si arriva a 880 litri.

Interni e Tecnologia: livello superiore

Entrando, la sensazione è tutt’altro che “low cost”. Certo, le plastiche sono rigide, ma i tessuti delle portiere e dei sedili sono di buona fattura e il design della plancia è moderno e pulito. Non c’è l’accesso keyless, ma l’auto si gestisce completamente da remoto tramite un’applicazione per smartphone, e la chiave ha persino un tasto personalizzabile.

La plancia è dominata da due display: uno per il cruscotto e un generoso schermo centrale da 11 pollici.

Infotainment e Connettività

L’infotainment è di livello superiore rispetto alla concorrenza. Marco, il proprietario, conferma:

  • Navigatore Nativo: Funziona bene e segnala le colonnine di ricarica e i punti di interesse.
  • Connettività: La connessione telefonica è stabile e chiara. È presente anche Amazon Music.
  • Le Grandi Assenti: In questa versione mancano Apple CarPlay e Android Auto. Si può ovviare con un’app di mirroring (QD Link) o con box esterni aftermarket, ma Leapmotor ha promesso un aggiornamento OTA per migliorare la connettività.
  • Note Dolenti: La ricezione della radio DAB, su questo primo modello, è debole. Leapmotor ha già corretto il problema sui nuovi modelli con un’antenna diversa.

L’App che Fa la Differenza

La vera “chicca” è l’applicazione. Marco la usa quotidianamente per programmare la ricarica notturna o il pre-riscaldamento dell’abitacolo. Ci racconta un aneddoto: “Oggi pomeriggio un mio parente deve recuperare dei seggiolini dalla mia auto. Gli aprirò l’auto a distanza da qui e poi la richiuderò”. Una funzione impagabile.

Spazio a Bordo: Il Miracolo Posteriore

La vera sorpresa è lo spazio per chi siede dietro. Pietro, il nostro tester alto 1,90 m, si siede dietro a Marco (1,80 m) e ha ancora spazio per gambe e testa. Hanno chiaramente sacrificato il bagagliaio per massimizzare il comfort dei passeggeri. Troviamo anche i vetri elettrici posteriori (non scontati), ma mancano maniglie (tranne quelle sul tetto), prese USB e una luce di cortesia dedicata.

La prova del proprietario: 10.000 km con Marco

Marco usa la T03 come auto da famiglia, in un contesto misto: brevi tragitti casa-lavoro e sport (5-10 km/giorno), ma anche gite collinari e autostrada nel weekend.

Autonomia: più del dichiarato

La batteria è da 37 kWh (effettivi). L’autonomia WLTP non è da record (circa 260 km), ma Marco ci rivela il dato più interessante: “Guidandola in città, nel traffico, arriviamo a 380-390 km tranquillamente“. L’efficienza urbana è pazzesca, attestandosi sui 10 kWh/100 km. In autostrada, ovviamente, la musica cambia. A 130 km/h (velocità massima 138 km/h di tachimetro), l’autonomia reale si attesta sui 160-170 km.

Il mito della wallbox

Marco sfata anche un mito: non possiede una wallbox. Avendo un impianto fotovoltaico e una buona tariffa, ricarica con il “carichino” standard da 2 kW. “Mi costa circa 5,50€ un pieno da 0 a 100”, ci dice. “La attacco la sera come un cellulare e la mattina è pronta”. Per chi fa meno di 100 km al giorno, è una soluzione perfetta.

Il confronto diretto: T03 vs Dacia Spring

Marco ha un parente con una Dacia Spring e il confronto è impietoso. “È di una categoria superiore”, afferma. “Come finiture, gestione della batteria, ma soprattutto come stabilità. A 130 in autostrada con la Spring non ci vai sereno, con questa sì”. L’unico vantaggio della Spring? Un bagagliaio più capiente.

Prova su strada: stabile e sorprendente (anche sotto la pioggia)

Ci mettiamo alla guida. La prima cosa che stupisce è l’assetto. Sulle rotaie del tram e sui dossi, l’auto assorbe i colpi in modo eccellente, senza rimbalzi, nemmeno per chi siede dietro. In città è scattante (grazie ai 70 kW di motore su meno di 1200 kg) e ha un ottimo raggio di sterzata.

L’insonorizzazione è buona per la categoria. Solo a 110-130 km/h i fruscii aerodinamici e il rumore di rotolamento si fanno più presenti.

La guida elettrica

Manca una vera modalità one-pedal. Togliendo il piede dall’acceleratore la rigenerazione è leggera, costringendo a usare spesso il freno. A proposito di freni (a disco su tutte e quattro le ruote, altro plus), la frenata d’emergenza sul bagnato è stata potente e stabilissima.

Gli ADAS: tanta roba, ma “bipposi”

Per il prezzo, la dotazione è incredibile: Cruise Control Adattivo, mantenitore di corsia, angolo cieco, frenata d’emergenza. Il Cruise Adattivo è ben tarato. Il mantenitore di corsia, però, non è un “centering” e tende a “rimbalzare” tra le linee. Il vero difetto? Sono “bipposi”: l’auto suona e segnala spesso, forse troppo.

Criticità: cosa non va (secondo chi la usa)

Nessuna auto è perfetta, e la T03 non fa eccezione. Ecco i contro emersi durante il test:

  1. Fari Alogeni: Nel 2025 sono un anacronismo. Fanno una luce giallina e poco potente.
  2. Climatizzatore “Macchinoso”: È solo manuale e si comanda tutto dal touchscreen, non è intuitivo.
  3. Rumore EV: Il suono esterno per i pedoni (sotto i 30 km/h) è molto rumoroso sui primi modelli. (Leapmotor ha già risolto sulle nuove e offre un ricambio a €150).
  4. Mancanza Cappelliera: Nel baule manca la cappelliera per coprire il carico.
  5. Pneumatici “Fantasma”: Le gomme di primo equipaggiamento non sono commercializzate in Europa. Marco ha forato e ha dovuto sostituirne due.
  6. Assistenza Stellantis: Qui la nota più dolente. Marco ha avuto difficoltà a reperire un banale ricambio (la luce della targa), trovando la rete di assistenza “impreparata” sul prodotto.

Il vero punto di svolta: il prezzo e gli incentivi

Torniamo al punto di partenza. Di listino, la T03 costa 18.900 €. Leapmotor applica quasi sempre uno sconto che la porta a 15.900 €. Con gli incentivi massimi (rottamazione Euro 0-2 e ISEE sotto i 30.000€), l’incentivo arriva a 11.000 €, portando il prezzo finale a 4.900 €. È un’operazione che rende la T03 l’auto perfetta per svecchiare il parco circolante italiano, sostituendo vecchie utilitarie inquinanti e poco sicure.

Verdetto finale: la ricompreresti?

Alla nostra domanda finale, Marco non ha dubbi: “La ricomprerei subito. Anzi, la prossima auto di famiglia sarà sicuramente un’altra elettrica”.

La Leapmotor T03 non è un’auto perfetta. Ha fari discutibili, un’assistenza ancora da rodare e un baule piccolo. Ma offre una stabilità, una dotazione tecnologica (ADAS, app, infotainment) e un’efficienza urbana da categoria superiore.

A 15.900 euro è un affare. A 4.900 euro, è semplicemente un acquisto obbligato per chi cerca una city car. È l’auto che dimostra che la mobilità elettrica, quella vera e popolare, è finalmente arrivata.

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